HO AFFIDATO LA MIA ANIMA AI LIBRI, ALL’AMORE A VOI

1 anno di galera non cambia poi così tanto mentre 2 anni già cominciano a cambiarti.

A 3 anni oltre ad essere cambiato tu, è cambiato anche il mondo.

Dopo 5 anni se non sei una testa pensante, la galera ti ha annientato, meccanizzato.

Il cuore è un campo fiorito che diviene campo arso e allipnosi di questo tempo maledetto non riesci a fare a meno dincenerire la tua anima.

Ho affidato la mia anima ai libri, allamore, a voi.

Questo mostro non avrà la mia anima, vecchi miei.

Questo tempo non mi ha ipnotizzato, anzi, sono io che a fine corsa lo avrò fottuto.

Sono entrato convinto di essere un campo arso e me ne andrò ancora più convinto di essere un campo fiorito.

In questo campo che sono oggi, ognuno di voi, a suo modo, ha piantato un fiore.

E vi ringrazio.

Ringrazio chiunque abbia avuto il coraggio di pronunciare il mio nome, le mie poesie, i miei racconti.

Ringrazio il coraggio di chi è venuto a piantare un fiore negli abissi senza dare per scontato che morisse.

Non sono morto, vecchi miei, la mia anima è lì, e, nonostante il mio corpo sia qui dentro, io non sono morto, sono vivo.

Sono fottutamente vivo e non aspetto altro che ricongiungermi con la mia anima.

 

Guardo questo campo e piango

nessun fiore nel metallo,

sto piangendo o sto annaffiando?

Ora sapete.

Loro non sanno.

 

Edmond

LACRIME SALATE

 

 

Chiamami fantasma perché la mia gioia in questo posto è tale.

Chiamami Edmond finché avrò ancora la forza di lottare.

Portami il tuo vento ho bisogno di respirare.

 

Il ladro respira, respira ancora,

a tratti il suo respiro sembra quello di un uomo normale,

lacrime salate come il mare;

un giorno scoprirete che le mie lacrime non hanno un sapore diverso,

diverso da quelle di un uomo onesto;

un giorno scoprirete che un ladro percepisce il vostro dolore,

anche se questi stronzi mi obbligano da sempre a vivere senza amore.

 

Benvenuto mio amore,

Benvenuta primavera.

 

Edmond

NEVICANO SOGNI

Uomini incapaci
Sciolti come neve
Uomo non mi piaci
Togli le catene;

Uomini incapaci
Qui non c’è candore
Persi in troppo strati
Perso anche l’amore;

Nevica rancore,
Roma è tutta bianca,
Vivo senza sole
L’odio in una stanza;

Uomini incapaci, smettono la danza
Io porto la musica oltre a questo inverno
Non muoio qui, il cuore arranca,
Nevicano sogni a tre passi dall’inferno.

Edmond G

PRIMA RISTAMPA

Dal 30/11 sarà disponibile la PRIMA RISTAMPA AGGIORNATA di “Ho innalzato sogni più alti de ‘ste mura”

Troverete all’interno un disegno inedito di Full Clip, un racconto inedito di Edmond e una raccolta di aforismi. Una nuova copertina disegnata da Full clip e stampata da Paspartù Serigrafie ribelli.

La prefazione è scritta da Vinicio Marchioni.

Questa è la reazione di Edmond dopo aver letto la prefazione.

Chiunque sia in cima, ma ancora ha occhi per chi sta infondo è mio fratello. Ovunque mi porti questo muro di cemento che si sgretola conserverò sempre quel sassolino colorato che tu hai lanciato fin qui.
Quel sassolino rosso in un mare di sassi grigi, quel sassolino che sa di speranza.
Grazie Vinicio.

Grazie di cuore, in un mondo dove tutti vogliono apparire senza realmente lasciare un messaggio, lunga vita a voi che ci provate, lunga vita ai veri Artisti.
Tuo amico,
Edmond

SCRIVO VERSI E SOGNO POESIE

 

 

Un uomo cresce nella giungla, per poi a vent’anni essere spento,

Dentro le tasche non ho nulla, io vivo il tempo del tormento.

Un bimbo nasce in una culla, per poi lottare nel cemento,

Cresciuto dentro questa burla, dove non ridi, vivi a stento.

Il bimbo nasce, il bimbo cresce, senza un’idea di libertà,

Veleno in fasce, le fasce strette, dove i sogni non coincidono con la realtà.

Un uomo muore senza fiorire, un uomo muore in povertà,

Se guardo altrove è sempre aprile, ma qui l’inverno non finirà.

Edmond

DONNA GUERRIERA

 

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Portami i miei sogni, fallo adesso.

Donna guerriera, non scivolare qui giù;

è triste la mia cera, sarò io a tornare su.

Aspettami, saprò amare le tue cicatrici più delle mie.

Correggimi, ti donerò più delle mie malinconie.

Donna guerriera, accetta questo ballo.

Danziamo nell’oppressione. Siamo di metallo.

Guardami, tu puoi farlo;

convincimi che oltre il muro c’è più del fango.

Amami, nei giorni in cui io smetto di farlo.

Infondo mentivo, sai, non sono di metallo.

Donna guerriera, non ti conosco,

ma ti sto aspettando.

 

EDMOND

 

(Per me sognare qui dentro è più importante di sopravviverci, quindi, anche se è solo un sogno, il mio su carta, io ci credo lo stesso. Un uomo senza dio deve pur aver fede in qualcosa, io ho fede in molti sogni.)

BORGATA

Non sorreggo tutte queste emozioni, e piango, cristo se piango, non piangevo così tanto dal giorno che mia madre tornò a casa con il volto segnato e con tutti i capelli strappati, non piangevo così tanto da quella notte che credevo me l’avessero buttata in un fosso, ti ricordi sangue mio? Eravamo piccoli, ma credo che tu, come me, lo ricordi.

Io posso odiare chiunque, a volte lo faccio, ma come potrei mai odiare un ragazzo o un bambino diverso che prende la mia stessa strada, come? Io piango per i centinaia di Edmond chiusi nel dolore, io piango, perché sto mondo non può e non deve spingerci lontano. Quei bambini vanno abbracciati, a quei bambini va insegnato ad abbracciare, a parlare, quei bambini non devono negare al mondo il loro dolore come ho fatto io, io voglio ascoltare le loro verità, io voglio che anche un bimbo senza dita possa sognare di fare il pugile, e se non ci riesce voglio porgergli un altro sogno.

Voglio dire a voi, che non è così strano un ragazzo che non cerca attenzioni, è solo stanco delle attenzioni sbagliate che riceve, e che nessun bambino è a rischio, un rischio tale da essere emarginato. Non esiste, non dovrebbe esistere: “tu sei scemo”, “tu sei cattivo”, “tu sei buono”, e se ve lo dicono voi non ci credete. Io per gran parte delle persone che mi conoscono ero vuoto, senza arte né parte, io ero uno di quei vuoti che sapeva riempirsi solo di rabbia, e se non mi fossi convinto anche io di questa etichetta forse non sarei qui, in una cella. Forse Edmond sarebbe nato molto prima, sicuramente avrei molte meno storie da raccontare, ma molto più coraggio di aiutare. Il coraggio alle volte si può rubare da chi ci circonda, ed io fortunatamente sono riuscito a rubarne ancora, mi sono armato di coraggio, stavolta di quello giusto, e voglio dare l’occasione agli sfortunati di rubarmene un po’. Non voglio che la mia stella brilli sola, voglio circondarla di tante piccole stelle pronte a superare la mia luce, e quindi dedico questo mio scritto a tutti i bambini e i ragazzi difficili, dedico questo scritto a chi quest’oggi mangia da solo guardando un muro, aspettando la maggiore età per guardarne uno ancora peggiore. Lo dedico a chi è solo, a chi pensa che nessuno possa mai amarlo, a chi non si spiega perché il mondo sia così duro.

Lo dedico a voi diversi, a tutti i diversi, per quel che vale, io ci sono e cercherò di incanalare più luce possibile per distribuirla a chi nel buio è destinato a perdersi. Io non so se arriverà realmente il giorno del riscatto, ma se arriverà spero siate presenti. Ho tanta luce da dividere con voi.
Vostro fratello,
Edmond.

Rivestiti di luce fratello mio, rivestiti di tutto ciò che è mio, rivestiti della mia buona sorte se ne avrò, io non vi scorderò, io non vi scorderò. Non sono più il prodotto che vogliono io sia, non lo siate neanche voi.

8.

 

A volte ho la fottutissima sensazione che non uscirò vivo da questa sventura, forse è questo ciò che mi spinge a scrivere, o chissà, forse uno stupido presentimento infondato e io altrettanto stupido a tormentami.

L’altra notte ho sognato di morire qui, quando mi sono svegliato ero esattamente qui, è stato così reale da toccarmi. Non ho preoccupazioni per ciò che perderei, ho già perso. Mi spiace per le occasioni mai avute, mi spiace che l’uomo che sto diventando non sarà mai conosciuto, mi mortifica il fatto che mi si ricordi come un folle, uno sconclusionato, un facinoroso. Mi disgusta l’aver coltivato tutto tranne l’amore, io che nei miei sogni sarò morto mille volte per amore. Erano sogni morbidi, sogni vellutati, sogni. Al contrario la realtà è ruvida, dura e non dà spazio a ciò che abbiamo dentro, solo una penna te lo tira fuori.

L’isolamento mi porta a pensare a molte cose e oggi mi sono soffermato su questo, ho paura che sconfiggendo il mio dolore non mi resti più nulla. Ho ridimensionato i miei sogni, ma ora come ora, li trovo più belli che mai, solo l’amore può apparare i miei guai.

Edmond Dantès