Ti chiamerò poesia di libertà
E forse qualcuno ti chiamerà bugia
Ma non sarà un nemico
Perché qualcuno per quella bugia sta lottando.
Ti chiamerò poesia di libertà rubate
Allora sì, nessuno starà mentendo
Spero che qualcuno stia lottando
E col sorriso dei compagni, mi stia aspettando.
Ti chiamerò poesia dei cinque eroi
La verità è che il mondo fa schifo ed io ho bisogno di quella bugia che lo liberi
Ho bisogno di credere in chi vuole trasformarla in verità
Ti chiamerò poesia nel vento, di chi per amore morirà.
Ti chiamerò poesia per Eddi
Dolce guerriera dal cuore libero
O magari, poesia di Paolo e Jack
Uomini che combattono per la libertà.
Ti chiamerò poesia per Davide
Uomo che dà coraggio persino alle mie paure
O forse, di Jacopo sarai poesia
Uomo che dell’egoismo malato combatte la tirannia.
Ti chiamerò poesia d’amore
Poesia d’amore per ogni popolo oppresso
E scriverò di cinque eroi
Che non possono imprigionare
Per ciò che avremmo dovuto fare tutti noi.
Ti chiamerò come gli altri ti chiameranno
E tu, sì tu, chiamami compagno
Ti chiamerò il più bel fiore che vince il fango
Ti chiamerò come tutti gli uomini che stanno lottando.
E voglio gridarlo a tutto il mondo, sì, a tutto il mondo!
Il mondo che imprigiona, erige muri, distrugge popoli, ci rende merce.
E voglio gridare a tutti che mercenario è chi porta la cravatta e fa bilanci di mercato.
E che il vero reato è quello che non riconosce la sporca società dei controsensi, il vero reato è far finta che non esistano gli oppressi. Il vero reato è l’egoismo, e non quello di credere nella libertà propria e degli altri, perché se lottare per la libertà è un reato aprite gli occhi, allora realizzerete che questa società è una grande prigione. E voglio anche gridare a chi fa le veci di ogni sorta d’oppressore:
“sorvegliami il cazzo, hai capito bene, il cazzo. Sorvegliami il cazzo brutto mostro, perché col cazzo che sto zitto”.
Nella società dei consumi che ci vede consumare e farci consumare la morale, avere un ideale all’infuori del dio denaro, per loro è abominevole.
Nella società delle merci chi non è egoista è folle, e chi ama il prossimo senza un banale e finto cappello cattolico è da tenere sotto controllo, perché tutto è libero finchè sei come ti vogliono. È tutto libero finchè la morale te la impongono, finchè buoni e cattivi sono scelti dal mercato.
Sapete chi è il vero terrorista a mio dire?
Terrorista è chi, prigioniero impassibile, si rifiuta d’amare ogni persona che è a soli più di tre passi da lui, terrorista è chi finge che il mondo vada bene perché malato di terrore non ha il coraggio di vedere.
Terrorista è la società. Terrorista sarei anche io se non gridassi quanto sia giusto che in questo mondo ci sia chi combatte per i dannati.
Terrorista è lo Stato dal ventre gonfio di multinazionali e profitti, non giovani uomini e donne pronti a morire per la libertà di chiunque, ovunque, qualsiasi sia l’arma che impugnano contro l’oppressore.
Firmerei questa lettera con il sangue, ma non posso, il mio sangue è infetto, il sangue di chiunque resti immobilizzato dal mostro è sangue infettato. E grido perché vogliono imprigionare l’antidoto, perché chi combatte per la libertà è antidoto.
Davide, Eddi, Paolo, Jacopo e Jack sono anticorpi liberi di un sistema infetto, gridate per loro, gridate contro l’infezione che da troppo tempo è ovunque, gridate per la libertà.
Edmond