GRIDO DI RIBELLIONE

Di Puma, III casa Rebibbia

Oggi la situazione in Italia è un oltraggio la legge ti calpesta senza darti coraggio/
mi sento come un pagliaccio sporcato come uno straccio
questo Stato io lo schiaccio un sentimento freddo più del ghiaccio/
il gesto dell’ombrello con il braccio la rabbia non mi rende saggio e quante vite buttate attaccate a un laccio/
mi sento intrappolato il un’Italia reclusa ottusa confusa
non chiedo scusa come una gatta quando fa le fusa/
la mia povera gente soprusa stufa di uno Stato che non chiede scusa/
l’Italia del bel paese palese che non si arriva a fine mese
una vita povera a troppe spese troppe tasse meno case e troppe chiese/
istituzioni e pretese e troppi colli nelle corde appese/
il principio sta alla base impara bene questa frase
non c’è Stato senza base lo senti nella rima della base anche se ancora sto fuori fase/
sembra banale vestiti d’arsenale combatti per l’ideale
la mia arma più mortale/
una guerra medievale in stile battaglia navale
così micidiale ancora più letale/
non conta essere leale per un viaggio ultra spaziale
è solo mafia capitale papale e digitale/
Ritornello: gido di ribellione contro uno Stato senza passione
più soldi all’educazione capovolgo l’istituzione/
non c’è altra soluzione
colpo basso all’umiliazione reduce senza nazione/
ci vuole forza e convinzione al mio grido di ribellione/
In Italia si fa sempre più dura mi fa paura tenere la sicura
con la premura di tirare righe di bianca pura/
fanculo alla questura sembra tutto un’usura
le mie parole sono forza della natura/
che ti cattura la mente da un pensiero latente
molto più possente della pioggia quando cade a suon battente/
non voglio essere un reggente il mio testo è più forte e potente
lo scrivo con indosso solo le manette/
ammazzerei di botte ogni fottuto agente è questo Stato il vero delinquente/
lo penserebbe pure il più santo credente ancora più pungente sputo addosso a questo Stato assente/
scadente concordo al pensiero del più demente
non m’importa più di niente/
un pensiero sicuro alla mia gente che difende
il diritto di vita con le lamette a fuoco i tribunali le camionette/
il grido di ribellione si fa sempre più sentire udire per l’avvenire lo scrivo con lo schiocco a fine delle mie rime/
Ritornello: gido di ribellione contro uno Stato senza passione
più soldi all’educazione capovolgo l’istituzione/
non c’è altra soluzione
colpo basso all’umiliazione reduce senza nazione/
ci vuole forza e convinzione al mio grido di ribellione/
Mi serve un aggancio prima che questa merda di lebbra si attacchi al braccio la tengo a distanza a lungo raggio/
mi sento saggio parto all’arrembaggio quando di mezzo non basta solo il coraggio/
senza arte nè parte spero che la fortuna giochi dalla mia parte/
zio mischiami le carte prima di entrare pulisciti le scarpe ogni strada ha le sue tappe/
non sorridere in faccia al destino perchè il ghigno dello sbirro ti sta vicino anche quando l’erba più buona è quella del vicino/
ancora aspetto sto postino che mi dia il listino del mio destino
mentre conto le ore affilando l’uncino/
non lasciare mai la presa se la corda si spezza mantieni in ripresa quando la puzza al naso ne fa la spesa/
non chino la mia testa non l’abbasso questa cresta mi martella dritto in testa
l’Italia dà la clemenza alla mia guerra d’indipendenza nulla più da raccontare per una vita vissuta dietro le sbarre con sogni sentimenti da calpestare/
dicono di non rubare peccato capitale la mia Italia è tutta da cambiare/
Ritornello: gido di ribellione contro uno Stato senza passione
più soldi all’educazione capovolgo l’istituzione/
non c’è altra soluzione
colpo basso all’umiliazione reduce senza nazione/
ci vuole forza e convinzione al mio grido di ribellione/